Paolo Galli

Paolo Galli è un medico e un viaggiatore. Ha saputo alternare nella sua vita le due attività. Quando la pratica medica da affascinante esperienza lentamente si trasformava in pesante routine sapeva interrompere la professione con vere e proprie fughe, talvolta avventurose, in paesi lontani. Ancora studente raggiunse Kathmandu, partendo da Firenze, su di un vecchio pulmino malandato. In seguito, già medico, attraversò gran parte dell’Africa con un fuoristrada, stavolta in ottime condizioni alla partenza, ma molto malmesso al ritorno. Ha attraversato più volte il Sahara convincendo moglie e figlio piccolo a seguirlo. Notti in tenda e cieli indimenticabili, soprattutto per lui. In seguito il resto della famiglia lo ha lasciato libero di incontrare il terzo mondo, preferendo più confortevoli e sicuri paesaggi. Le descrizioni di luoghi lontani sono dei veri e propri vissuti, mentre le trame e i personaggi sono totalmente frutto di fantasia. Ha percorso camminando la via Francigena e il Cammino di Santiago. Ha conseguito un brevetto di volo e col suo piccolo aereo personale ha partecipato a numerosi raid in Italia e all’estero. Assorbito dalla sua professione di medico ha dedicato in precedenza poco spazio alla scrittura, solo alcuni racconti riferiti al mondo del volo sportivo ospitati in raccolte antologiche (Il mio cielo II e III 2004/5). Nel 2016 pubblica “La donna francese” (Il mio libro e Amazon) finalista per la Scuola Holden/A. Baricco e Premio Il Delfino 2018. Nel 2017 esce “Verso Mombasa” prevalentemente ambientato in Congo, e “Santiago cammino nella mente” che completa la trilogia su Lapo Torrigiani, medico un po’ sfigato ma non privo di qualità. Ne “La locanda di Monteloro” (2017 e sec. Ed. 2019 Finalista nel Premio Il Fiorino 2019) si abbandonano gli scenari esotici per una apparentemente tranquilla campagna toscana. Nel 2019 pubblica “La ragazza che danza” storia ambientata in Anatolia. Ha Vinto il Premio Firenze per la Pace col racconto “Bosnia”. “Lo Struzzo” (2020) parla di Flavio, scrittore e medico, divenuto cieco in seguito a un trauma emotivo, senza apparenti lesioni organiche, che affronta, con molte riserve, un trattamento psicanalitico. "Pensieri di una mente contorta" racconto breve raggiunge la finale del Premio Calvino 2023, la cui raccolta antologica sarà in uscita tra breve. Ultima fatica "Noi non più giovani Mandeliani" in cui l'autore si esprime per la prima volta in prima persona, e racconta l'esperienza vissuta nel contrastare la pandemia da Covid 19 unendo alla storia i ricordi di una vita vissuta come viaggiatore, padre, figlio, nonno e marito. Ne nasce un diario ricco di riflessioni in cui spesso prevale l'umorismo, che lo ha sempre accompagnato in ogni momento della sua esistenza.